Salari minimi invariati rispetto all'anno 2023
L’art. 23, in relazione all’art. 54 CNM; sono norme che tutelano il lavoratore laddove obbligano il datore di lavoro a non computare il tempo di viaggio nell’orario di lavoro e ad indicare queste due poste separatamente in busta paga. Ciò permette al lavoratore di avere una visione chiara di ciò che percepisce come salario e ciò che percepisce quale indennità o spese di viaggio e non da ultimo mette la CPC nella condizione di potere eseguire controlli efficaci e diretti tali da determinare il rispetto o meno del versamento delle indennità da un semplice controllo delle buste paga.
Tra le infrazioni rilevate in fase di controllo, si constatata il mancato riconoscimento dell'indennità tempo di viaggio. La ditta non ha riconosciuto tale indennizzo ai propri dipendenti perché questi “sono pagati dalla partenza all’arrivo in magazzino e non dalle ore effettivamente prestate nei cantieri”. L’Arbitro ritiene che tale infrazione sia grave perché - anche in caso di eventuale assenza di danno economico al lavoratore – si toglie sia al lavoratore sia alla CP la possibilità di effettuare un controllo accurato dell’effettivo versamento o meno dell’indennità viaggio in quei casi, per citare un esempio, in cui il lavoratore non passa in magazzino ma si reca direttamente in cantiere.
La ricorrente sostiene che l'errata classificazione salariale e l’errata applicazione del CCL è pura negligenza. Secondo l’Arbitro, il solo fatto di aver seguito "in buona fede" le richieste della ditta acquisitrice non esonera la ricorrente dai suoi obblighi legali e contrattuali, segnatamente verificare quale CCL o CNM torna effettivamente applicabile per poter effettuare un inquadramento salariale corretto. Seguire la tesi della ricorrente significherebbe misconoscere la portata dell'art. 20 della Legge federale sul collocamento e il personale a prestito ed avallare una prassi secondo cui il semplice assecondare le richieste delle ditte acquisitrici senza esperire alcuna verifica, legittimerebbe una violazione palese dell'art. 2 bis CNM decretato di obbligatorietà generale. L'agire della ricorrente ha permesso alle ditte acquisitrici di beneficiare di un vantaggio concorrenziale accordando ai suoi dipendenti condizioni meno favorevoli. Ciò che oltretutto è contrario ad uno degli scopi per i quali il CNM viene decretato di obbligatorietà generale. E meglio, per garantire condizioni minime identiche a tutte le ditte attive nello stesso settore.
Il calendario deve essere inviato per approvazione alla CPC
250 giorni lavorativi e 2'064 ore di lavoro
250 giorni lavorativi e 2'064 ore di lavoro
A causa della difficile situazione finanziaria, il titolare della ditta ha dato precedenza al pagamento dei salari dei propri dipendenti. Gestire la liquidità in funzione delle necessità aziendali omettendo di versare i salari è una violazione dei disposti del CCL per ovviare ad un periodo di crisi di liquidità. Ciò significa porsi in una situazione di concorrenza sleale nei confronti di quelle ditte concorrenti che, pur trovandosi in situazioni analoghe, rispettano il CCL accendendo mutui o linee di credito o adottando altre misure di risparmio.
La ricorrente sostiene di non aver riconosciuto tutti i salari a causa della difficile situazione finanziaria in cui versa la ditta e di non aver riconosciuto le indennità pranzo e tempo di viaggio perché il salario pagato ai dipendenti è più elevato risposto ai minimi imposti. Gestire la liquidità in funzione delle necessità aziendali omettendo di versare i salari in violazione dei disposti del CCL per ovviare ad un periodo di crisi di liquidità, significa porsi in una situazione di concorrenze sleale nei confronti di quelle ditte concorrenti che, pur trovandosi in situazioni analoghe, rispettano il CCL accendendo mutui o linee di credito o adottando altre misure di risparmio o risanamento che vanno in contrasto con i dettami del contratto collettivo. Oltre a ciò, le indennità citate vanno integralmente versate, indipendentemente dall'ammontare del salario, segnatamente anche se il salario remunerato è superiore a quello minimo. Si tratta di due disposti indipendenti. Se il datore di lavoro decide di retribuire il lavoratore con un salario superiore ai minimi imposti dovrà corrispondere le indennità sul salario effettivamente versato e non sul minimo salariale.
Materiale presentazione del 24 ottobre e 22 novembre 2023
Informativa circa l'assoggettamento contributivo dell'indennità pasto all'AVS
Il CNM è valido da maggio 2023
Elenco delle modifiche apportate al nuovo CCL
Il CCL è valido da maggio 2023 e costituisce parte integrante del CNM
Consigli utili da adottare durante l'allerta canicola
Le agenzie di prestito di personale sono tenute a rispettare sia il contratto collettivo del proprio settore di attività sia quello a cui è sottoposta l’impresa acquisitrice, nel caso concreto quello dell’edilizia principale. La ricorrente avrebbe dovuto conoscere l’attività preponderante della ditta acquisitrice, la quale può risultare dagli estratti del registro di commercio, ed applicare il CCL del settore in questa ultima.
Il tempo di viaggio, tempo impiegato per il viaggio di andate e ritorno, da e verso il posto di raccolta, non è computato all’orario di lavoro giusta l’art. 24 CNM. Se questo supera invece i 30 minuti al giorno, deve essere indennizzato con il salario base come stabilito dall’art. 54 CNM
La ricorrente ha classificato dei lavoratori in qualità di “manovale” perché questi non hanno presentato il CV in fase di colloquio oppure non hanno prodotto alcuna documentazione a comprova delle esperienze professionali pregresse. Indipendentemente dalla completezza, i lavoratori hanno ugualmente fornito delle indicazioni tali da poterli escludere dalla classe più bassa prevista dal CCL. Che si tratti di reticenza del lavoratore o negligenza del datore di lavoro, resta il fatto che è stato violato il CCL poiché delle persone con oltre un decennio di esperienza nell’edilizia, sono state classificate come “lavoratori senza esperienza professionale” con la semplice motivazione di non aver consegnato il CV.
In caso di assenza dal lavoro, l’onore della prova spetta al lavoratore, nel senso che spetta a lui dimostrare che la sua assenza gli dà diritto a percepire il salario, ma al contempo è anche compito del datore di lavoro attestare che le ragioni addotte dal lavoratore lo sollevano dall’obbligo di conferirgli il salario perché queste non ottemperano le condizioni alle disposizioni del CO oppure, come in questo caso, al CNM. In questo particolare caso, le dichiarazioni di assenza dal lavoro firmate dai dipendenti non sono state ritenute sufficienti perché datate a posteriori e perciò prive di qualsiasi valenza probatoria.
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Valido dal 1° maggio 2023
Formulario per la richiesta di lavoro al sabato, alla domenica, giorni festivi, notte e vacanze collettive. Il rispetto dell'inoltro dei termini è imperativo: 24 ore prima dell'inizio dei lavori
Nuovo regolamento valido dal 1° gennaio 2020
Aumento dell'indennità perdita di guadagno per i partecipanti dei corsi di formazione
Regolamento valido dal 1° maggio 2018
Accesso all'area riservata e gestione modulistica ditte esterne
Il lavoro a sciolte rappresenta un sistema di orario di lavoro in base al quale due o più gruppi di lavoratori (squadre) vengono impiegati a tempi alternati sullo stesso posto di lavoro
Appendice 3 - allegato obbligatorio al contratto di subappalto giusta l'art. 16 CCL-TI
Come calcolare correttamente il salario da assicurare alla Previdenza Professionale (LPP)